Vabomere è un antibiotico utilizzato negli adulti per trattare le seguenti infezioni, anche quando queste si sono sviluppate a livello ematico ( batteriemia ): infezioni complicate ( difficili da trattare ) del tratto urinario, compresi i reni; infezioni complicate dei tessuti e degli organi dell’addome ( infezioni intra-addominali ); infezioni ai polmoni contratte in ospedale ( polmonite nosocomiale ), inclusa la polmonite associata a ventilazione meccanica ( polmonite contratta a causa di un ventilatore che assiste il paziente nella respirazione ).
Il medicinale può anche essere usato per le infezioni causate da batteri Gram-negativi quando altre terapie potrebbero non funzionare.
Vabomere contiene i principi attivi Meropenem e Vaborbactam.
Vabomere viene somministrato per infusione in vena per 3 ore ogni 8 ore e la durata del
trattamento dipende dal tipo e dalla gravità dell’infezione.
I principi attivi di Vabomere, Meropenem e Vaborbactam, agiscono con modalità diverse. Meropenem appartiene alla classe degli antibiotici carbapenemici, che formano parte del gruppo più ampio di antibiotici noti come beta-lattami, e agisce interferendo con l’attività di alcune proteine di cui i batteri hanno bisogno per costruirsi le pareti cellulari. Quest’azione indebolisce le pareti cellulari batteriche causandone la distruzione e provocando da ultimo la morte dei batteri stessi.
Meropenem è autorizzato nell’Unione Europea dagli anni ‘90. Vaborbactam è un inibitore delle beta-lattamasi, nel senso che impedisce agli enzimi batterici denominati beta-lattamasi di rompere la struttura degli antibiotici beta-lattamici, come Meropenem, e di cessarne l’effetto. Bloccando l’azione di tali enzimi, Vaborbactam permette a Meropenem di agire contro questi batteri che altrimenti gli sarebbero resistenti.
L’efficacia di Vabomere nel trattare le infezioni è stata riscontrata nell’ambito di due studi.
Il primo studio, condotto su pazienti affetti da infezione complicata del tratto urinario ( compresa l’infezione del rene ), ha messo a confronto Vabomere con una combinazione di Piperacillina ( altro antibiotico beta-lattamico ) e Tazobactam ( un inibitore della beta-lattamasi ).
Le analisi dei batteri presenti nell’urina hanno evidenziato che il 67% ( 128 su 192 ) dei pazienti trattati con Vabomere è guarito rispetto al 58% ( 105 su 182 ) dei pazienti trattati con Piperacillina e Tazobactam.
Il secondo studio ha riguardato pazienti affetti da infezioni complicate del tratto urinario ( compresa
l’infezione renale ), infezioni intra-addominali complicate, infezioni ai polmoni contratte in ospedale e batteriemia.
Vabomere è stato confrontato con l’antibiotico scelto dal medico quale miglior trattamento
disponibile.
Fra i pazienti sottoposti a trattamento con Vabomere, complessivamente il 60% ( 21 su
35 ) dei pazienti è guarito, rispetto al 32% ( 6 su 19 ) dei pazienti sottoposti al miglior trattamento
antibiotico disponibile.
Un numero inferiore di pazienti trattati con Vabomere ( 14% ) è deceduto nell’arco di 4 settimane rispetto a quelli a cui erano stati somministrati i migliori trattamenti antibiotici disponibili ( 26% ).
Gli effetti indesiderati più comuni di Vabomere ( che possono riguardare fino a 1 persona su 10 ) sono cefalea, diarrea, infiammazione della vena intorno al sito dell’infusione e nausea.
Vabomere non deve essere usato in pazienti ipersensibili ( allergici ) a un antibiotico carbapenemico o in pazienti che in passato hanno manifestato una reazione allergica grave alla più ampia classe di antibiotici beta-lattamici ( quali penicilline e cefalosporine ).
L’Agenzia europea per i medicinali ( EMA ) ha osservato che esistevano poche opzioni per trattare le infezioni causate da batteri contenenti beta-lattamasi.
Vaborbactam consente a Meropenem di agire in molte infezioni di questo genere bloccando determinate beta-lattamasi.
Tuttavia, l’Agenzia ha riconosciuto che Vabomere non può contrastare tutti i tipi di batteri resistenti a Meropenem.
Non sono state sollevate problematiche particolari per quanto riguarda gli effetti indesiderati dovuti all’aggiunta di Vaborbactam a Meropenem.
L’Agenzia ha deciso che i benefici di Vabomere sono superiori ai rischi. ( Xagena2018 )
Fonte: EMA, 2018
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