Fluorochinoloni
Farmaexplorer.it
Xagena Mappa
Xagena Newsletter

Trodelvy a base di Sacituzumab govitecan nel trattamento del cancro alla mammella triplo negativo e nel carcinoma mammario metastatico HR-positivo e HER2-negativo


Trodelvy è un medicinale antitumorale, il cui princio attivo è Sacituzumab govitecan, utilizzato per il trattamento degli adulti con un tipo di tumore della mammella denominato carcinoma della mammella triplo negativo.
Nel carcinoma della mammella triplo negativo, le cellule tumorali non hanno i recettori ( bersagli ) di certi ormoni sulla loro superficie e non producono livelli insolitamente elevati di una proteina denominata HER2 ( HER2-negativo ). In questi pazienti, il farmaco è utilizzato quando non è possibile asportare il cancro chirurgicamente perché si è diffuso in aree al di fuori della mammella ( localmente avanzato ) o in altre parti dell’organismo ( metastatico ). È impiegato in pazienti sottoposti in precedenza a due o più terapie sistemiche, almeno una delle quali per la malattia avanzata.

Trodelvy è utilizzato anche per il trattamento del tumore della mammella quando le cellule tumorali hanno i recettori per certi ormoni sulla loro superficie ( HR-positivo ) e sono HER2-negativi. Trova impiego in pazienti che sono stati sottoposti a una terapia a base endocrina ( trattamento ormonale ) oltre che a due o più trattamenti sistemici precedenti quando il cancro non può essere asportato chirurgicamente o è metastatico.

Trodelvy deve essere somministrato in un contesto in cui siano disponibili strutture per la rianimazione nell’eventualità che i pazienti sviluppino gravi reazioni allergiche.
Trodelvy è somministrato per infusione in vena il giorno 1 e il giorno 8 di un ciclo ripetuto di tre settimane. Il trattamento può proseguire fintantoché resta efficace e il paziente non manifesta effetti indesiderati inaccettabili.
Tutti i pazienti sono tenuti sotto osservazione durante l’infusione e per almeno i 30 minuti successivi, al fine di individuare eventuali reazioni. Le reazioni correlate all’infusione possono essere gravi e, per ridurne il rischio, ai pazienti devono essere somministrati altri medicinali prima del trattamento con Trodelvy. In caso dovessero manifestarsi reazioni correlate all’infusione, il medico può rallentarne la velocità o interromperla.

Il principio attivo di Trodelvy, Sacituzumab govitecan, è costituito da due componenti attivi, ossia un anticorpo monoclonale legato a una piccola molecola denominata SN-38. L’anticorpo monoclonale è stato sviluppato per riconoscere una proteina presente su molte cellule del cancro alla mammella, chiamata Trop-2, e legarsi ad essa. Una volta creato il legame, il medicinale viene assorbito dalla cellula, nella quale l’SN-38 si attiva. L’SN-38 blocca un enzima, la topoisomerasi I, che interviene nella duplicazione del DNA cellulare necessaria per la formazione di nuove cellule. L’inibizione dell’enzima impedisce alle cellule tumorali di moltiplicarsi e ne determina la morte.

Trodelvy è stato confrontato con il trattamento standard in uno studio principale condotto su 529 pazienti con carcinoma mammario triplo negativo metastatico o localmente avanzato precedentemente sottoposti a due o più terapie sistemiche, almeno una delle quali per la malattia avanzata. I pazienti trattati con Trodelvy sono sopravvissuti in media 4,8 mesi senza peggioramento della malattia, rispetto agli 1,7 mesi dei pazienti sottoposti a trattamento standard. I pazienti trattati con Trodelvy sono sopravvissuti in media 11,8 mesi, contro 6,9 mesi dei pazienti sottoposti a trattamento standard.

Un altro studio principale ha messo a confronto Trodelvy con uno de quattro trattamenti chemioterapici comunemente utilizzati, secondo la scelta del medico, in 543 pazienti con tumore della mammella metastatico HR-positivo HER2-negativo precedentemente sottoposti a terapia a base endocrina e ad almeno due trattamenti chemioterapici sistemici. I pazienti trattati con Trodelvy sono sopravvissuti in media 5,5 mesi prima del peggioramento della malattia, rispetto ai 4,0 mesi dei pazienti sottoposti ad altro trattamento. I pazienti trattati con Trodelvy sono sopravvissuti in media 14,4 mesi rispetto agli 11,2 mesi dell’altro gruppo di pazienti.

Gli effetti indesiderati più comuni di Trodelvy ( che possono riguardare più di 1 persona su 5 ) comprendono neutropenia ( bassi livelli di neutrofili, un tipo di globuli bianchi che combatte l’infezione ), nausea, diarrea, stanchezza, alopecia ( perdita di capelli ), anemia ( bassi livelli di emoglobina che possono causare stanchezza e pelle pallida ), stipsi, vomito, appetito ridotto, dispnea ( mancanza di fiato ) e dolore addominale ( mal di pancia ).
Gli effetti indesiderati gravi più comuni comprendono neutropenia febbrile ( basso numero di neutrofili con febbre dovuta a infezione ), diarrea, neutropenia e polmonite ( infezione dei polmoni ).

L’Agenzia europea per i medicinali, EMA, ha deciso che i benefici di Trodelvy sono superiori ai rischi. Con Trodelvy sono stati osservati miglioramenti significativi della sopravvivenza complessiva in pazienti con tumore mammario triplo negativo metastatico precedentemente sottoposti a due o più terapie sistemiche, una delle quali per la malattia avanzata. Miglioramenti analoghi sono stati osservati per quanto riguarda il periodo di sopravvivenza dei pazienti senza peggioramento della malattia. Trodelvy ha anche mostrato miglioramenti significativi nei pazienti con cancro della mammella metastatico HER2-negativo HR-positivo trattati in precedenza con terapie pesanti. Benché la maggior parte dei pazienti degli studi principali fosse affetta da cancro metastatico, l’Agenzia ha ritenuto che nei pazienti con tumore localmente avanzato non-asportabile chirurgicamente ci si potessero attendere benefici analoghi.
In termini di sicurezza, sebbene rispetto ai trattamenti standard Trodelvy abbia importanti effetti indesiderati quali neutropenia grave e diarrea, tali effetti sono considerati gestibili con farmaci e modifiche della dose. ( Xagena2023 )

Fonte: EMA, 2023

Gyne2023 Onco2023 Farma2023



Indietro