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Trattamento della schizofrenia: farmaci in sviluppo clinico


Il tasso d'incidenza della schizofrenia per un'unità di popolazione è del 15-25% dei casi all'anno per 100.000 abitanti. Nel 75% dei casi l'esordio avviene in età giovanile ( tra i 15 e i 35 ). Dopo i 35 anni sembra più frequente nella donna che nell'uomo.
Sette farmaci antipsicotici sono attualmente in sviluppo chimico:

Asenapina è un antipsicotico con attività per recettori multipli; può migliorare i sintomi negativi e cognitivi della schizofrenia.

Bifeprunox è un agonista parziale del recettore della dopamina D2 e della serotonina 5-HT (1A) che sembra presentare un profilo di sicurezza maggiore rispetto ai farmaci oggi disponibili, soprattutto per un ridotto rischio di complicanze metaboliche.

Iloperidone è un antagonista recettoriale della dopamina D2 e della serotonina 5-HT (2A). L’efficacia di questo farmaco deve essere ancora ben definita. L’Iloperidone presenta un’alta affinità per gli alfa (1)-adrenocettori, con possibili eventi avversi emodinamici.

Nemonapride è essenzialmente un antipsicotico tipico, simile per struttura alla Sulpiride. È efficace nei confronti dei sintomi positivi e ha mostrato alcune proprietà antidepressive e ansiolitiche, sebbene i dati di efficacia siano limitati.

Norclozapina ( N-desmetilclozapina ) è un metabolita della Clozapina dopo demetilazione. Presenta parziale attività agonista a livello dei recettori D2. Inoltre, appare avere attività agonista muscarinica, che è ritenuta essere responsabile degli effetti positivi sulla funzione cognitiva. Si ritiene sia efficace in aggiunta ad altri farmaci e ad alti dosaggi nel trattamento della schizofrenia refrattaria, sebbene uno studio randomizzato, controllato, abbia mostrato che la Norclozapina non sia più efficace del placebo nei pazienti con schizofrenia che presentano un episodio psicotico acuto.

Olanzapina pamoato per iniezione depot ha mostrato un’efficacia comparabile con l’Olanzapina per os in diversi studi. Tuttavia, sono emersi importanti problemi di sicurezza a causa dell’accidentale somministrazione intravascolare di Olanzapina pamoato porta a eccessiva sedazione, confusione, capogiri e parlare alterato.

Paliperidone palmitato è l’estere palmitato del Paliperidone, il principale metabolita del Risperidone; viene somministrato per via iniettiva ed è dotato di lunga durata d’azione. Presenta un’attività antagonista nei confronti dei recettori D2 e 5-HT (2A), in modo comparabile con il Risperidone. Gli studi di efficacia hanno mostrato risultati positivi, e poiché il Paliperidone non ha attività antagonista a livello dei recettori colinergici, appare associato a una ridotta probabilità di causare effetti avversi anticolinergici, tra cui disfunzione cognitiva. Tuttavia, con i più alti dosaggi, la frequenza degli effetti avversi extrapiramidali e l’ipotensione ortostatica è più alta rispetto al placebo. ( Xagena2008 )

Bishara D, Taylor D, Drugs 2008; 68: 2269-2292


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