Arzerra, il cui principio attivo è Ofatumumab, è un medicinale antitumorale usato nel trattamento degli adulti affetti da leucemia linfatica cronica ( LLC ), una forma di tumore che colpisce i linfociti ( un tipo di globuli bianchi ).
Arzerra trova indicazione in:
• pazienti precedentemente non trattati che non possono essere trattati con Fludarabina; in questi pazienti è utilizzato assieme a Clorambucile o Bendamustina ( altri medicinali antitumorali );
• pazienti la cui malattia non ha precedentemente risposto a un precedente trattamento ( noto come malattia refrattaria ) con Fludarabina e un medicinale denominato Alemtuzumab;
• pazienti in cui la malattia è riapparsa dopo un precedentemente trattamento ( noto come malattia recidivante ). In questi pazienti Arzerra è usato in abbinamento a Fludarabina e Ciclofosfamide.
Poiché il numero di pazienti affetti da leucemia linfatica cronica è basso, la malattia è considerata rara e Arzerra è stato qualificato come medicinale orfano il 7 novembre 2008.
Arzerra deve essere somministrato sotto la supervisione di un medico esperto nell’utilizzo di terapie antitumorali e in un ambiente in cui siano immediatamente disponibili strutture per la rianimazione dei pazienti.
Arzerra è disponibile come concentrato per la preparazione di una soluzione per infusione ( iniezione goccia a goccia ) in vena. È somministrato utilizzando una pompa a infusione. Il programma di dosaggio dipende da eventuali precedenti trattamenti del paziente o dal ritorno eventuale della malattia del paziente.
Prima di ogni infusione al paziente vanno somministrati medicinali quali un corticosteroide, un antistaminico e Paracetamolo, per contribuire a evitare reazioni all’infusione ( come eruzione cutanea, febbre, reazioni allergiche e difficoltà respiratorie ).
Per ridurre il rischio di tali manifestazioni, le infusioni vengono somministrate lentamente ( in particolare quando s’inizia il trattamento per la prima volta ) e poi accelerate ogni 30 minuti, se non si manifesta alcuna reazione.
In presenza di reazioni, il trattamento va sospeso e, una volta ripresosi il paziente, ricominciato a un ritmo più lento.
Il principio attivo di Arzerra, Ofatumumab, è un anticorpo monoclonale. Un anticorpo monoclonale è un tipo di proteina concepita per riconoscere e legarsi a una struttura specifica, denominata antigene, presente in talune cellule dell’organismo.
Ofatumumab è stato realizzato in modo da legarsi alla proteina CD20 presente sulla superficie dei linfociti, compresi i linfociti cancerosi osservati in caso di leucemia linfatica cronica. Legandosi a CD20, Ofatumumab stimola il sistema immunitario dell’organismo ad attaccare le cellule cancerose e contribuisce a controllare la malattia.
Uno studio principale, che ha coinvolto 447 pazienti precedentemente non-trattati che non potevano essere trattati con una terapia a base di Fludarabina, ha confrontato una combinazione di Arzerra e Clorambucile con Clorambucile somministrato da solo.
L’abbinamento di Arzerra e Clorambucile è risultato efficace nell’incrementare la sopravvivenza libera da progressione ( quanto tempo i pazienti sono sopravvissuti senza peggioramento della malattia ), coi pazienti che hanno vissuto in media per 22.4 mesi senza un peggioramento della loro malattia, rispetto ai 13.1 mesi dei pazienti a cui veniva somministrato unicamente Clorambucile.
Arzerra è stato analizzato in uno studio principale condotto su 223 pazienti affetti da leucemia linfatica cronica la cui malattia non aveva risposto al trattamento precedente. In 95 di questi pazienti la malattia non aveva risposto
né a Fludarabina, né ad Alemtuzumab e in 112 di essi il trattamento con Fludarabina era fallito; i pazienti tuttavia non erano stati trattati con Alemtuzumab in quanto non idonei a tale trattamento. I restanti 16 pazienti non rientravano in alcuno dei due gruppi.
In questo studio Arzerra non è stato confrontato con altri trattamenti. Il principale indicatore dell’efficacia era il numero di pazienti che rispondevano al trattamento. La risposta al trattamento è stata valutata esaminando i sintomi dei pazienti, il numero di linfociti nel loro sangue, i risultati degli esami del sangue e del midollo osseo e le
dimensioni dei loro linfonodi, fegato e milza.
Il 49 % ( 47 su 95 ) dei pazienti, in cui il precedente trattamento a base sia di Fludarabina sia di Alemtuzumab era fallito, ha risposto al trattamento con Arzerra. Il tasso di risposta è stato leggermente inferiore nei pazienti con fallimento del trattamento con sola Fludarabina, ma non idonei per la terapia con Alemtuzumab ( 43% ).
Uno studio principale che ha coinvolto 365 pazienti il cui tumore non si era manifestato ha confrontato la combinazione di Arzerra assieme a Fludarabina e Ciclofosfamide con Fludarabina e Ciclofosfamide impiegati in monoterapia.
La combinazione di Arzerra abbinata a Fludarabina e Ciclofosfamide è risultata efficace nell’incrementare la sopravvivenza libera da progressione, con i pazienti che hanno vissuto in media 28.9 mesi, senza peggioramento della loro malattia, rispetto ai 18.8 mesi nei pazienti a cui venivano somministrati Fludarabina e Ciclofosfamide in monoterapia.
Gli effetti indesiderati più comuni di Arzerra ( osservati in più di 1 persona su 10 ) sono infezioni del tratto respiratorio inferiore ( infezioni dei polmoni come la polmonite ), infezioni del tratto respiratorio superiore ( infezioni al naso e alla gola ), neutropenia ( bassi livelli di neutrofili, un tipo di globuli bianchi ), anemia ( bassa conta di globuli rossi ), nausea, febbre ed eruzione cutanea.
Il Comitato scientifico ( CHMP ) dell’EMA ( European Medicines Agency ) ha deciso che i benefici di Arzerra sono
superiori ai rischi e ha raccomandato il rilascio dell’autorizzazione all’immissione in commercio per il medicinale.
Il CHMP ha notato che Arzerra ha mostrato la sua efficacia nel trattamento dei pazienti affetti da leucemia linfatica cronica ( pazienti precedentemente non-trattati, pazienti che non avevano in precedenza risposto al trattamento a base di Fludarabina e Alemtuzumab e pazienti il cui tumore era riapparso dopo il precedente trattamento ).
Il Comitato ha anche notato che i pazienti affetti da leucemia linfatica cronica che non avevano risposto al precedente trattamento hanno opzioni terapeutiche limitate. ( Xagena2016 )
Fonte: EMA, 2016
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