Le sempre più crescenti conoscenze nel campo della medicina molecolare offrono la possibilità di sviluppare terapie mirate dei tumori.
Durante il Congresso dell’ASCO ( American Society of Clinical Oncology ) sono stati presentati diversi studi clinici interessanti.
Uno studio ha valutato il Bortezomib ( Velcade ) nel trattamento del linfoma non-Hodgkin indolente.
Il Bortezomib è il capostipite di una nuova classe di farmaci antitumorali, denominati inibitori del proteasoma.
Il pathway ubiquitina-proteasoma è un complesso costituito da circa 14 geni che degrada le proteine regolatrici coinvolte nel controllo del ciclo cellulare.
Il Bortezomib inibendo il proteasoma, induce apoptosi (morte cellulare) delle cellule tumorali.
Il Bortezomib è stato somministrato a 15 pazienti con una varietà di linfomi ( follicolare , a cellule del mantello , linfoma linfocitico / leucemia linfocitica cronica ) con una percentuale di risposta totale del 53%.
Gli effetti indesiderati osservati con il Bortezomib sono stati: trombocitopenia di grado 3 (14%), neuropatia motoria o del sensorio (7%).
Un altro studio ha confrontato l’Oblimersen ( G3139 , Genasense ) da solo o associato a R-CHOP ( Rituximab + Ciclofosfamide , Doxorubicina , Vincristina , Prednisone ) nel trattamento del linfoma a cellule del mantello.
I pazienti naive alla chemioterapia o recidivanti dopo chemioterapia sono stati trattati solamente con Oblimersen.
Ai pazienti naive alla chemioterapia, in cui la malattia progrediva, è stato somministrato Oblimersen + R-CHOP.
I pazienti già sottoposti alla chemioterapia, in cui la malattia progrediva nonostante il trattamento con Oblimersen sono stati esclusi dallo studio.
Dallo studio è emerso che i pazienti naive alla chemioterapia presentavano una migliore risposta all’Oblimersen rispetto ai soggetti già sottoposti a chemioterapia.
Il dosaggio di 3 mg/kg/die di Oblimersen si è dimostrato sicu ro, così come l’associazione tra Oblimersen e R-CHOP. ( Xagena2003 )
Fonte: ASCO, 2003
Farma2003