Signifor, il cui principio attivo è la Pasireotide, trova indicazione nel trattamento dei pazienti adulti con malattia di Cushing per i quali l’intervento
chirurgico si è rivelato inefficace o non è indicato.
La malattia di Cushing è causata da un tumore dell’ipofisi ( la ghiandola pituitaria situata alla base del cranio ), che provoca un’eccessiva secrezione di un ormone chiamato ormone adenocorticotropo ( ACTH ), il quale a sua volta stimola una produzione in eccesso di cortisolo ( noto anche come ormone dello stress, perché i suoi livelli aumentano in condizioni di stress ).
Poiché il numero di pazienti affetti da malattia di Cushing è basso, la malattia è considerata rara e Signifor è stato qualificato farmaco orfano nel 2009.
Signifor è disponibile sotto forma di soluzione iniettabile. Signifor è somministrato per iniezione nel tessuto sottocutaneo con una dose iniziale di
0.6 mg due volte al giorno in sedi diverse ( preferibilmente la parte alta della coscia e l’addome ). I pazienti devono essere istruiti su come effettuare l’autoiniezione.
Due mesi dopo l’inizio della terapia deve essere valutata la risposta dei pazienti al trattamento. Se si osserva una significativa riduzione dei livelli di cortisolo, il trattamento deve continuare finché il paziente ottiene un beneficio. In alcuni soggetti può rendersi necessario un aumento della dose a 0.9 mg.
Per i pazienti che non rispondono a Signifor dopo due mesi di trattamento deve essere considerata l’interruzione della terapia. L’insorgenza di effetti collaterali avversi può richiedere una temporanea riduzione della dose.
Nei pazienti con problemi epatici di grado moderato la dose iniziale deve essere ridotta a 0.3 mg due volte al giorno; la dose massima raccomandata è di 0.6 mg due volte al giorno.
La pasireotide è un analogo della Somatostatina, una copia dell’ormone naturale Somatostatina, nota per la capacità di bloccare il rilascio di ACTH. I recettori della somatostatina si trovano solitamente in concentrazioni elevate sulle cellule tumorali, compresi i tumori dell’ipofisi che causano la malattia di Cushing. Analogamente alla Somatostatina, la Pasireotide si lega a tali recettori e blocca la secrezione eccessiva di ACTH. Poiché gli ormoni ACTH stimolano la produzione di cortisolo, una loro riduzione contribuisce a diminuire i livelli di cortisolo nell’organismo, alleviando così i sintomi della malattia.
Signifor è stato studiato su 165 pazienti adulti affetti da malattia di Cushing per i quali l’intervento chirurgico non era indicato. I pazienti sono stati trattati con Signifor alla posologia di 0.6 mg due volte al giorno o alternativamente 0.9 mg due volte al giorno. I
l principale parametro di efficacia era rappresentato dalla percentuale di pazienti nei quali il livello di cortisolo nelle urine si era normalizzato dopo 6 mesi di trattamento.
Lo studio ha individuato, inoltre, la percentuale di pazienti che aveva parzialmente risposto al trattamento e il cui livello di cortisolo nelle urine era diminuito di almeno il 50% dopo 6 mesi di trattamento.
Signifor si è dimostrato efficace nel ridurre i livelli di cortisolo nelle urine. Lo studio ha evidenziato che il 15% dei pazienti trattati con 0.6 mg di Signifor ( 12 pazienti su 82 ) e il 26% dei pazienti trattati con 0.9 mg di Signifor ( 21 pazienti su 80 ) hanno fatto registrare livelli normali di cortisolo nelle urine dopo sei mesi di trattamento.
Nel 34% dei pazienti a cui erano stati somministrati 0.6 mg di Signifor e nel 41% dei pazienti a cui erano stati somministrati 0.9 mg di Signifor i livelli di cortisolo nelle urine sono diminuiti di almeno il 50% dopo 6 mesi di trattamento.
Gli effetti indesiderati più comuni di Signifor ( osservati in più di 1 paziente su 10 ) sono iperglicemia, diabete mellito, diarrea, dolori addominali, nausea, colelitiasi, reazioni in corrispondenza della sede di iniezione, affaticamento e aumento dei livelli ematici di emoglobina glicosilata ( una sostanza che dà un’indicazione dell’efficacia del controllo della glicemia ).
Signifor non deve essere somministrato a soggetti che potrebbero essere ipersensibili ( allergici ) al principio attivo o a uno qualsiasi degli altri ingredienti. Non deve inoltre essere somministrato a pazienti con gravi problemi epatici.
Il Comitato scientifico ( CHMP ) dell’EMA ( European Medicines Agency ) è del parere che, nonostante il limitato numero di pazienti che hanno risposto al trattamento e che hanno raggiunto la normalizzazione dei livelli di cortisolo nelle urine, Signifor potrebbe offrire benefici ai soggetti nei quali l’intervento chirurgico si è rivelato inefficace o non è indicato. Per questi pazienti, anche una risposta parziale può dare beneficio.
Dopo due mesi di trattamento con Signifor è possibile stabilire quali pazienti rispondono alla terapia e, in caso contrario, interrompere il trattamento.
Per quanto concerne la sicurezza di Signifor, gli effetti indesiderati rilevati sono stati considerati gestibili e simili a quelli provocati da altri medicinali appartenenti alla stessa classe farmaceutica. Il
CHMP ha deciso pertanto che i benefici di Signifor sono superiori ai suoi rischi. ( Xagena2012 )
Fonte : EMA, 2012
Endo2012 Farma2012