Ocaliva è utilizzato nel trattamento dei pazienti adulti affetti da una patologia del fegato nota come colangite biliare primitiva, una condizione autoimmune in cui si assiste a una graduale distruzione dei piccoli dotti biliari nel fegato. Questi dotti trasportano un liquido chiamato bile dal fegato all’intestino, dove viene utilizzato per aiutare la digestione dei grassi. Come risultato del danno ai dotti, la bile si accumula nel fegato causando lesioni al tessuto epatico. Questo può portare a cicatrizzazione e insufficienza epatica, e può aumentare il rischio di tumore al fegato.
Ocaliva, che contiene il principio attivo Acido Obeticolico, viene impiegato in combinazione con un altro medicinale, l'Acido Ursodesossicolico ( UDCA ), nei pazienti che non rispondono in misura sufficiente al solo UDCA, e da solo in pazienti che non possono assumere UDCA.
Poiché il numero di pazienti affetti da colangite biliare primitiva è basso, la malattia è considerata rara e Ocaliva è stato qualificato come medicinale orfano ( medicinale utilizzato nelle malattie rare ).
Ocaliva è disponibile sotto forma di compresse ( 5 e 10 mg ). La dose iniziale raccomandata è di 5 mg una volta al giorno. Se dopo sei mesi Ocaliva risulta ben tollerato, la dose può essere aumentata a 10 mg una volta al giorno. Le dosi possono
essere diminuite o il trattamento può dover essere interrotto nei pazienti che manifestano un prurito intollerabile ( un possibile effetto indesiderato di Ocaliva ).
Il principio attivo di Ocaliva, Acido Obeticolico, è una forma modificata di un acido biliare ( gli acidi biliari sono i componenti principali della bile ). Agisce principalmente legandosi ai recettori nel fegato e nell'intestino ( recettori X farnesoidi ) che controllano la produzione di bile. Legandosi a tali recettori, Ocaliva riduce la produzione di bile nel fegato, impedendole di accumularsi e di danneggiare il tessuto epatico.
Ocaliva è stato confrontato con placebo in uno studio principale condotto su 217 adulti affetti da colangite biliare primitiva che stavano assumendo UDCA da almeno 1 anno o che non potevano assumere UDCA.
La misura dell'efficacia si è basata sul numero di pazienti i cui livelli ematici di sostanze quali bilirubina e ALP ( fosfatasi alcalina ) ( marcatori del danno epatico ) erano diminuiti almeno del 15% ( per ALP ) e al di sotto di un certo valore considerato normale ( per la bilirubina ) dopo 1 anno di trattamento.
Lo studio ha mostrato che Ocaliva era più efficace del placebo nel ridurre i livelli ematici di bilirubina e di ALP: i livelli sono diminuiti della quantità richiesta nel 47% ( 34 su 73 ) dei pazienti trattati con Ocaliva 10 mg e nel 46% ( 32 su 70 ) dei pazienti trattati con dosi crescenti di Ocaliva ( da 5 mg a 10 mg ), rispetto al 10% ( 7 su 73 ) dei pazienti trattati con placebo.
Gli effetti indesiderati più comuni di Ocaliva sono prurito ( che può riguardare più di 6 persone su 10 ) e stanchezza ( che può riguardare più di 2 persone su 10 ).
Il prurito è anche l'effetto indesiderato più comune che può condurre alla sospensione del trattamento. Nella maggior parte dei casi osservati, il prurito si è verificato entro il primo mese di trattamento, tendendo a risolversi nel tempo, pur continuando il trattamento.
Ocaliva non deve essere usato nei pazienti che presentano dotti biliari completamente ostruiti.
I pazienti affetti da colangite biliare primitiva hanno limitate opzioni di trattamento. Ocaliva ha dimostrato di ridurre i livelli ematici di bilirubina e ALP in pazienti affetti da colangite biliare primitiva, compresi coloro che non potevano essere trattati con UDCA. Le riduzioni di bilirubina e ALP sono risultate tali da essere indicative di un miglioramento della condizione del fegato.
Tuttavia, i benefici clinici di Ocaliva devono essere dimostrati in ulteriori studi. Il profilo di sicurezza del medicinale è stato
considerato favorevole, con effetti indesiderati che erano tollerabili e gestibili con un trattamento di supporto ( ad esempio, per il prurito ) e aggiustamenti della dose.
Il Comitato scientifico ( CHMP ) dell’EMA ( European Medicines Agency ) ha pertanto deciso che i benefici di Ocaliva sono superiori ai rischi. ( Xagena2016 )
Fonte: EMA, 2016
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