L’impiego della Talidomide è limitato dagli eventi avversi: sedazione, costipazione, neuropatia, tromboembolia.
Lenalidomide ( Revlimid ) è un derivato della Talidomide.
La Lenalidomide è stata approvata dall’FDA ( Food and Drug Administration ) per il trattamento dei pazienti a basso rischio con delezione cromosomica 5q.
Studi clinici hanno mostrato che la Lenalidomide in questi pazienti affetti da sindrome mielodisplastica produce più alte risposte citogenetiche ed un’indipendenza dalle trasfusioni di sangue.
La Lenalidomide ha dimostrato di essere efficace, in associazione al Desametasone, anche nel mieloma multiplo.
Due studi clinici ( MM-009 effettuato nel Nord America e MM-010 in Europa, Israele, ed Australia ) hanno confrontato l’associazione Lenalidomide e Desametasone con il solo Desametasone.
L’associazione ha prodotto una percentuale di risposta del 58-59%.
La Lenalidomide ha mostrato di essere in grado di indurre una risposta anche nei pazienti non più responsivi ai farmaci chemioterapici e alla Talidomide.
Nel trattamento del mieloma multiplo, l’associazione Lenalidomide e Desametasone rappresenta un’opzione terapeutica dopo non responsività ai regimi a base di Bortezomib ( Velcade ), Talidomide, Desametasone ad alto dosaggio.
La Lenalidomide non produce in modo significativo sedazione, costipazione, o neuropatia, ma a differenza della Talidomide può causare mielosoppressione.
Nella scheda tecnica di Revlimid è presente un black box warning riguardante il rischio di mielosoppressione, trombosi venosa profonda / embolia polmonare, e teratogenicità.
Nei pazienti con sindrome mielodisplastica e delezione 5q, il dosaggio iniziale raccomandato di Lenalidomide è di 10 mg/die per os, che può essere ridotto qualora si sospetti l’insorgenza di mielosoppressione.
Nei pazienti con mieloma multiplo refrattario o recidivato, la Lenalidomide risulta efficace quando è somministrata ai dosaggi di 25 mg/die.
Poiché la Lenalidomide è strutturalmente simile alla Talidomide, un farmaco noto per i suoi gravi difetti alla nascita, studi su animali sono in corso per verificare se Revlimid è teratogeno se assunto durante la gravidanza.
Per minimizzare il rischio, Revlimid è commercializzato mediante un Risk Management Plan, denominato RevAssist, in cui la dispensazione del farmaco per le pazienti di sesso femminile avviene dietro presentazione di un test di gravidanza negativo. Inoltre la dispensazione si limita a fornire Lenalidomide per 1 mese di terapia. ( Xagena2007 )
Shah SR, Tran TM, Drugs 2007; 13: 1869-1881
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