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Kisqali nel carcinoma mammario avanzato o metastatico HR-positivo, HER2-negativo, avanzato o metastatico


Kisqali, il cui principio attivo è Ribociclib, è un antitumorale utilizzato per il trattamento del carcinoma mammario avanzato o metastatico ( cioè che si è diffuso ad altre parti dell’'organismo ) in donne in post-menopausa.
Kisqali può essere utilizzato solo quando le cellule tumorali presentano recettori per alcuni ormoni sulla loro superficie ( HR-positivo ) e non possiedono grandi quantità di un altro recettore chiamato HER2 ( HER2-negativo ).
Kisqali trova impiego in associazione a un inibitore dell’'aromatasi ( un medicinale antitumorale che riduce gli estrogeni ).

Kisqali è disponibile sotto forma di compresse da 200 mg. La dose generalmente raccomandata è di 3 compresse ( 600 mg ) una volta al giorno per 21 giorni, seguiti da una pausa di 7 giorni per completare un ciclo di trattamento di 28 giorni.
Il paziente deve assumere le compresse ogni giorno all’'incirca alla stessa ora, di solito al mattino.
I cicli di trattamento devono proseguire finché il medicinale continua ad agire e la paziente non presenta effetti indesiderati inaccettabili.
Qualora la paziente dovesse presentare effetti indesiderati gravi, il medico può ridurre la dose di Kisqali, oppure interrompere o sospendere il trattamento con il medicinale.

Il principio attivo di Kisqali, Ribociclib, blocca l’attività di enzimi noti come chinasi ciclina dipendenti ( CDK ) 4 e 6, che sono importanti nel regolare il modo in cui le cellule crescono e si dividono.
Bloccando CDK4 e CDK6, Kisqali rallenta la crescita delle cellule del carcinoma mammario HR-positivo.

L'’efficacia di Kisqali è stata dimostrata in uno studio principale condotto su 668 donne con carcinoma mammario HR-positivo HER2-negativo.
La misura media dell’'efficacia era data dal periodo di sopravvivenza delle donne senza peggioramento della malattia ( sopravvivenza libera da progressione ).
In questo studio, le donne hanno ricevuto Kisqali con Letrozolo ( un inibitore dell’'aromatasi ) oppure placebo con Letrozolo.
Le donne che assumevano Kisqali con Letrozolo sono vissute in media 25.3 mesi senza peggioramento della malattia rispetto ai 16.0 mesi di quelle che avevano assunto placebo con Letrozolo.

Gli effetti indesiderati più comuni di Kisqali ( che possono riguardare più di 1 persona su 5 ) sono bassi livelli di globuli bianchi, cefalea, dolore dorsale, nausea, vomito, diarrea, stipsi, stanchezza, perdita di capelli ed eruzione cutanea.
Gli effetti indesiderati gravi più comuni di Kisqali ( che possono riguardare più di 1 persona su 50 ) sono bassi livelli di globuli bianchi, nausea, vomito, stanchezza, dolore dorsale, alterazione dei valori del sangue in riferimento alla funzionalità epatica e bassi livelli di fosfato nel sangue ( ipofosfatemia ).

Kisqali non deve essere utilizzato in pazienti ipersensibili ( allergici ) a uno qualsiasi dei componenti oppure alle arachidi o alla soia.

L’Agenzia europea per i medicinali, EMA, ha deciso che i benefici di Kisqali sono superiori ai rischi.
Kisqali impiegato in associazione a un inibitore dell’'aromatasi ha aumentato il tempo necessario affinché si verificasse un peggioramento della malattia nelle donne in post-menopausa con tumore mammario HR-positivo e HER2-negativo avanzato o metastatico. ( Xagena2017 )

Fonte: EMA, 2017

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