Negli studi preclinici l’Ibandronato ( Boniva/Bonviva/Bondronat ) è risultato essere un bifosfonato estremamente potente.
Similarmente agli altri bifosfonati, l’Ibandronato, o Acido Ibandronico, presenta attività antitumorale e previene o riduce le metastasi ossee.
I primi studi clinici hanno dimostrato l’efficacia nella prevenzione o nel trattamento dell’osteoporosi postmenopausale e corticosteroide-associata dell’Ibandronato quando somministrato una volta ogni 3 mesi.
L’Ibandronato per via endovenosa è in grado di ridurre anche le complicanze scheletriche delle metastasi ossee, tra cui il dolore, sebbene ad un dosaggio cumulativo superiore rispetto a quello usato nell’osteoporosi, quando il farmaco è somministrato ogni 3-4 settimane.
Singole dosi di Ibandronato per via endovenosa sono probabilmente efficaci nel trattamento dell’ipercalcemia di natura tumorale.
La sicurezza a livello renale rappresenta uno dei principali problemi dei bifosfonati, somministrati per via endovenosa; per questo motivo i farmaci generalmente richiedono infusione ( es. 0.25 ore per l’Acido Zoledronico, 2-24 ore per il Pamidronato ).
Poiché l’Ibandronato può essere somministrato come bolo nell’arco di pochi minuti, questo bifosfonato è ritenuto essere meno nefrotossico.
Il dosaggio per via endovenosa dell’Ibandronato è di 2mg ogni 3 mesi per il trattamento o la prevenzione dell’osteoporosi e 2-6mg ogni 3-4 settimane o in singola dose per il trattamento delle metastasi ossee o dell’ipercalcemia neoplastica, rispettivamente.
L’Ibandronato può essere impiegato in presenza di grave alterazione renale con aggiustamento del dosaggio. ( Xagena2006 )
Guay DR, Pharmacotherapy 2006; 26: 655-673
Farma2006 Endo2006