Giotrif, il cui principio attivo è Afatinib, trova indicazione nel trattamento del carcinoma polmonare non-a-piccole cellule in fase avanzata o metastatica, in pazienti con una mutazione dei geni per una proteina denominata fattore di crescita dell’epidermide ( EGFR ), che è implicata nella stimolazione della crescita cellulare.
Giotrif non deve essere usato in pazienti adulti che non sono stati trattati in precedenza con medicinali denominati
inibitori della tirosin-chinasi.
Prima di iniziare la terapia con Giotrif, il medico dovrà appurare che il paziente presenti una mutazione dei geni EGFR.
Giotrif è disponibile sotto forma di compresse ( 20, 30, 40 e 50 mg ) e può essere ottenuto soltanto con prescrizione medica. La dose raccomandata è di 40 mg una volta al giorno, ma può essere incrementata fino a un massimo di 50 mg al giorno nei pazienti che tollerano la dose di 40 mg, o interrotta e ridotta nei soggetti in cui si osservano effetti indesiderati.
Il trattamento va protratto il più a lungo possibile, fino al peggioramento della malattia o fino a quando gli effetti
indesiderati diventano troppo gravi.
Le compresse devono essere assunte a digiuno. Non deve essere assunto cibo nelle 3 ore precedenti e
nell’ora successiva all’assunzione delle compresse.
Il principio attivo di Giotrif, Afatinib, è un bloccante della famiglia ErbB. Ciò significa che blocca l’azione di una famiglia specifica di proteine nota come famiglia ErbB, che sono presenti sulla superficie delle cellule tumorali e che stimolano le cellule a dividersi in maniera incontrollata. Inibendo l’azione di queste proteine, Afatinib permette di controllare la divisione cellulare e, di conseguenza, rallenta la crescita e la diffusione del tumore al polmone non-a-piccole cellule.
Le proteine EGFR appartengono alla famiglia ErbB. È stato dimostrato che le cellule del carcinoma
polmonare con proteine EGFR mutate sono particolarmente sensibili ad Afatinib.
Giotrif ha dimostrato di rallentare in maniera significativa la progressione della malattia nei pazienti con carcinoma polmonare non-a-piccole cellule.
In uno studio principale cui hanno partecipato 345 pazienti con tumori con mutazione dei geni EGFR, i pazienti trattati con Giotrif sono sopravvissuti in media 11 mesi senza progressione della malattia rispetto ai 7 mesi dei pazienti trattati con altri due medicinali antitumorali, Pemetrexed e Cisplatino.
Gli effetti indesiderati più comuni di Giotrif ( che possono riguardare più di 1 persona su 10 ) sono
paronichia ( infezione del letto ungueale ), riduzione dell’appetito, epistassi ( sanguinamento dal naso ),
diarrea, stomatite ( infiammazione del rivestimento del cavo orale ), rash cutaneo, dermatite acneiforme
( eruzioni cutanee simili all’acne ), prurito e secchezza cutanea.
Il Comitato per i medicinali per uso umano ( CHMP ) dell’EMA ( European Medicines Agency ) ha deciso che i benefici di Giotrif sono superiori ai rischi.
Il CHMP ha ritenuto che nei pazienti trattati con Giotrif il miglioramento della sopravvivenza libera da progressione fosse un beneficio significativo per i pazienti. Inoltre, gli effetti indesiderati del medicinale sono considerati gestibili e simili a quelli osservati con medicinali della stessa classe. ( Xagena2013 )
Fonte: EMA, 2013
Onco2013 Pneumo2013 Farma2013