Calquence è un farmaco che trova impiego nel trattamento dei pazienti adulti affetti da leucemia linfatica cronica ( LLC ), un tumore del sangue che colpisce le cellule B.
Calquence è usato da solo ( in monoterapia ) in pazienti affetti da leucemia linfatica cronica trattati in precedenza.
Nei pazienti che non sono stati sottoposti a precedente trattamento per tale affezione, Calquence può essere usato da solo o in associazione con un altro medicinale antitumorale, Obinutuzumab.
Calquence contiene il principio attivo Acalabrutinib.
Calquence è disponibile in capsule da assumere per bocca alla dose raccomandata di 100 mg due volte al giorno.
Il trattamento con Calquence continua finché il cancro rimane sotto controllo e non vi sono effetti indesiderati inaccettabili.
Il trattamento può essere interrotto o sospeso, oppure la dose modificata, se sopravvengono effetti indesiderati gravi o devono essere somministrati determinati altri medicinali.
Il principio attivo di Calquence, Acalabrutinib, blocca un enzima denominato tirosin-chinasi di Bruton ( BTK ), che favorisce la sopravvivenza e la crescita delle cellule B. Bloccando questo enzima Acalabrutinib rallenta la formazione di cellule B tumorali nella leucemia linfatica cronica, ritardando così la progressione del cancro.
Due studi principali hanno evidenziato l’efficacia di Calquence nel ritardare il decesso del paziente o il peggioramento della malattia.
Uno degli studi, effettuato su 535 pazienti che non erano stati sottoposti a precedente trattamento per la leucemia linfatica cronica, ha confrontato Calquence da solo o in associazione con Obinutuzumab con un altro medicinale antitumorale, Clorambucile. Dopo circa 28 mesi, l’8% dei pazienti trattati con Calquence in associazione e il 15% di quelli trattati con Calquence da solo era deceduto o aveva evidenziato un peggioramento del tumore, rispetto al 53% dei pazienti trattati con Obinutuzumab e Clorambucile.
Un secondo studio principale, condotto su 310 pazienti, ha confrontato Calquence da solo con
un’associazione di altri medicinali antitumorali ( Rituximab e Idelalisib o Bendamustina ) nei pazienti in cui la leucemia linfatica cronica era ricomparsa o non aveva risposto a un precedente trattamento. Dopo circa 16 mesi, il 17% dei pazienti trattati con Calquence era deceduto o aveva evidenziato un peggioramento del tumore, rispetto al 44% di quelli ai quali erano state somministrate le associazioni di Rituximab.
Gli effetti indesiderati più comuni di Calquence ( che possono riguardare più di 1 persona su 5 ) sono infezioni, cefalea, diarrea, lividura, dolore muscolare, nausea, stanchezza, tosse ed eruzione cutanea.
Quando Calquence è impiegato in associazione con altri medicinali antitumorali, sono molto comuni anche dolore articolare, capogiro e stipsi.
Le reazioni gravi più comuni con Calquence ( che possono riguardare più di 1 persona su 20 ) sono state infezioni e bassa conta dei globuli bianchi e dei globuli rossi ( leucopenia, neutropenia e anemia ).
L’Agenzia europea per i medicinali, EMA, ha deciso che i benefici di Calquence sono superiori ai rischi. Sono stati rilevati benefici evidenti con Calquence nei pazienti affetti da leucemia linfatica cronica sia da solo sia ( nei pazienti non-trattati in precedenza ) con Obinutuzumab.
Questi risultati sono stati considerati clinicamente rilevanti e, sebbene gli studi siano stati condotti su pazienti anziani e affetti da altre malattie, è probabile che i risultati siano gli stessi anche per pazienti più giovani e in migliore forma fisica.
Gli effetti indesiderati del medicinale sono considerati accettabili e in linea con quelli di altri medicinali che agiscono allo stesso modo. ( Xagena2020 )
Fonte: EMA, 2020
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