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Busilvex nel trattamento di condizionamento che precede il trapianto di cellule emopoietiche progenitrici nei pazienti adulti e bambini


Busilvex, che contiene il principio attivo Busulfan, trova indicazione nel trattamento di condizionamento ( preparatorio ) precedente al trapianto di cellule emopoietiche progenitrici ( cellule che sono in grado di generare globuli rossi ) in pazienti adulti e bambini.
Questo tipo di trapianto viene effettuato nei soggetti affetti da alterazioni del sangue ( per esempio, una forma rara di anemia ) o tumori delle cellule ematiche, nei quali quindi è necessario sostituire le cellule emopoietiche.

Per un trattamento di condizionamento convenzionale, Busilvex è somministrato prima del trattamento con un secondo farmaco, Ciclofosfamide, nei pazienti adulti e Ciclofosfamide o Melfalan, un farmaco alternativo, nei pazienti in età pediatrica.
Negli adulti a cui è consigliato un regime di condizionamento a intensità ridotta, Busilvex viene somministrato dopo il trattamento con un altro farmaco, Fludarabina.

Busilvex è un concentrato per la preparazione di una soluzione per infusione ( iniezione goccia a goccia in vena ).

Se usato in associazione con Ciclofosfamide o Melfalan, il dosaggio consigliato di Busilvex negli adulti è 0.8 mg/kg di peso corporeo.
Nei bambini e nei ragazzi ( da 0 a 17 anni ), il dosaggio consigliato di Busilvex dipende dal peso corporeo del bambino e va da 0.8 a 1.2 mg/kg.
Busilvex è somministrato per infusione endovenosa nella vena centrale del torace. Ogni infusione ha una durata di due ore e viene eseguita ogni 6 ore per 4 giorni consecutivi prima del trattamento con Ciclofosfamide o Melfalan e del trapianto.
Se usato in associazione con Fludarabina, il dosaggio consigliato di Busilvex è 3.2 mg/kg una volta al giorno somministrato per infusione della durata di tre ore, immediatamente dopo Fludarabina, per 2 o 3 giorni consecutivi.
Prima di ricevere Busilvex, i pazienti devono essere pretrattati con farmaci anticonvulsivanti ( per prevenire crisi epilettiche ) e farmaci antiemetici ( per prevenire il vomito ).

Il principio attivo di Busilvex, Busulfan, appartiene a un gruppo di medicinali cosiddetti agenti alchilanti. Queste sostanze sono citotossiche. Ciò significa che esse uccidono le cellule, soprattutto quelle che si sviluppano velocemente, come le cellule tumorali o progenitrici ( o staminali ).
Busulfan viene utilizzato prima del trapianto per neutralizzare le cellule anomale e le cellule progenitrici emopoietiche. Tale processo viene definito mieloablazione.
Il trattamento con Ciclofosfamide o Melfalan viene poi utilizzato per indurre l’immunosoppressione, per diminuire le difese naturali dell’organismo. Questo favorisce l’innesto delle cellule trapiantate ( le cellule, cioè, iniziano a crescere e a produrre cellule del sangue normali ).

Busilvexin associazione con Ciclofosfamide o Melfalan è stato studiato in pazienti, per lo più affetti da tumore ematologici, che necessitavano del trapianto di cellule emopoietiche progenitrici.
Sono stati condotti due studi principali, che hanno coinvolto 103 adulti, e un terzo studio a cui hanno partecipato 55 bambini.
I principali parametri dell’efficacia erano il numero di pazienti con mieloablazione e attecchimento ( il tempo in cui le cellule staminali trapiantate iniziano a crescere e i globuli bianchi ritornano a livelli più elevati ).

Poiché Busilvex è stato somministrato per molti anni in associazione con Fludarabina, sono stati condotti 7 studi ( che hanno coinvolto 731 pazienti ) i cui dati esaminavano l’efficacia di Busilvex e Fludarabina come trattamento di condizionamento a intensità ridotta.

Quando Busilvex viene utilizzato in associazione con Ciclofosfamide o Melfalan, in tutti i pazienti, adulti e bambini, si è osservata mieloablazione. Le nuove cellule hanno attecchito in media dopo 10 giorni negli adulti e 11 giorni nei bambini nei casi di trapianto autologo ( ossia di trapianto di cellule del paziente stesso, raccolte e conservate prima del trattamento ). Le nuove cellule hanno attecchito in media dopo 13 giorni negli adulti e 21 giorni nei bambini nei trapianti allogenici ( trapianto di cellule di un donatore ).

I dati emergenti dagli studi hanno dimostrato che Busilvex in associazione con Fludarabina era efficace come trattamento di condizionamento a intensità ridotta, con completo attecchimento dall’80% al 100% dei pazienti.

A parte la riduzione del numero di cellule ematiche circolanti, che è l’obiettivo della terapia, gli effetti indesiderati più gravi del trattamento con Busilvex sono infezione, disturbi del fegato tra cui ostruzione di una vena epatica, malattia da trapianto verso l’ospite ( quando il trapianto attacca l’organismo del paziente ) e disturbi respiratori ( polmonari ).

Busilvex non deve essere usato nelle donne in gravidanza. In caso di trattamento con Busilvex, è necessario interrompere l’allattamento. Busilvex può compromettere la fertilità in entrambi i sessi.
Per questa ragione alle donne è sconsigliata una gravidanza durante il trattamento e fino a sei mesi dopo la sua conclusione, mentre agli uomini si raccomanda di evitare la paternità durante e dopo sei mesi dal trattamento con Busilvex.

Il CHMP ( Comitato scientifico ) ha concluso che Busilvex si è dimostrato efficace nel trattamento con Ciclofosfamide e Melfalan per condizionamento convenzionale e con Fludarabina per condizionamento a intensità ridotta; Busilvex inoltre fornisce un’alternativa alle compresse di Busulfan, che presentano degli svantaggi tra cui l’elevato numero di compresse che è necessario assumere.

Il Comitato ha deciso che i benefici di Busilvex sono superiori ai suoi rischi. ( Xagena2014 )

Fonte: EMA, 2014

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