L’auto-monitoraggio e l’auto-gestione della terapia anticoagulante orale non hanno preso piede, nonostante buone prove della loro efficacia.
Per chiarire il valore dell’auto-monitoraggio della terapia anticoagulante orale, è stata condotta una meta-analisi su dati di singoli pazienti.
Gli esiti primari erano il tempo al decesso, la prima emorragia maggiore e il primo evento tromboembolico.
Sono state condotte analisi di sottogruppo prespecificate in accordo all’età, al tipo di cura del gruppo controllo ( cure in clinica per terapia anticoagulante versus cure primarie ), alla sola auto-valutazione versus auto-gestione, e al sesso.
Sono stati analizzati i pazienti con valvole cardiache meccaniche o fibrillazione atriale.
Dei 1357 abstract individuati, sono stati inclusi nell’analisi 11 studi con dati relativi a 6417 partecipanti e un follow-up di 12800 anni-persona.
È stata riportata una significativa riduzione negli eventi tromboembolici nel gruppo auto-monitoraggio ( hazard ratio, HR=0.51 ), ma non negli eventi emorragici maggiori ( HR=0.88 ) o nel decesso ( HR=0.82 ).
I partecipanti di età inferiore a 55 anni hanno mostrato una marcata riduzione negli eventi trombotici ( HR=0.33 ), così come i partecipanti con valvole cardiache meccaniche ( HR=0.52 ).
Le analisi degli esiti maggiori nei pazienti molto anziani ( età uguale o superiore a 85 anni, n=99 ) non ha mostrato effetti avversi significativi dell’intervento per tutti gli esiti.
In conclusione, questa analisi ha mostrato che l’auto-monitoraggio e l’auto-gestione della terapia anticoagulante orale è un’opzione sicura e attuabile nei pazienti di tutte le età.
Ai pazienti dovrebbe anche essere offerta la possibilità di auto-gestire la propria malattia con un supporto medico adeguato alle spalle. ( Xagena2012 )
Heneghan C et al, Lancet 2012; 379: 322-334
Farma2012