L’utilità clinica del dosaggio di Warfarin ( Coumadin ) guidato dal genotipo ( su basi farmacogenetiche ) è stata valutata solo in piccoli studi clinici o studi osservazionali, con risultati contrastanti.
Nello studio, 1015 pazienti sono stati assegnati in maniera casuale a ricevere dosi di Warfarin durante i primi 5 giorni di terapia, determinate in base a un algoritmo che includeva sia variabili cliniche sia dati genotipici o a un algoritmo che includeva solo variabili cliniche.
Pazienti e clinici non erano a conoscenza della dose di Warfarin durante le prime 4 settimane di terapia.
L’esito primario era la percentuale di tempo con INR ( international normalized ratio ) nell’intervallo terapeutico dal giorno 4 o 5 fino al giorno 28 di terapia.
A 4 settimane, la percentuale media di tempo nell’intervallo terapeutico è stata pari a 45.2% nel gruppo basato su genotipo e 45.4% nel gruppo guidato da parametri clinici ( differenza media aggiustata [ gruppo basato sul genotipo meno gruppo basato sulla clinica ] -0.2; P=0.91 ).
Non è stata notata alcuna differenza tra i gruppi di pazienti con una differenza predetta di dose tra i due algoritmi uguale o superiore a 1 mg al giorno.
È stata però osservata una significativa interazione tra strategia di dosaggio e razza ( P=0.003 ).
Tra i pazienti di razza nera, la percentuale media di tempo nell’intervallo terapeutico è stata inferiore nel gruppo basato sul genotipo che in quello basato sulla clinica.
I tassi di esito combinato di qualunque INR uguale o superiore a 4, sanguinamento maggiore o tromboembolismo non hanno mostrato differenze significative in base alla strategia di dosaggio.
In conclusione, il dosaggio di Warfarin basato sul genotipo non ha migliorato il controllo anticoagulante durante le prime 4 settimane di terapia. ( Xagena2013 )
Kimmel SE et al, N Engl J Med 2013; 369: 2283-2293
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