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Translarna per il trattamento dei pazienti con distrofia muscolare di Duchenne dovuta a mutazioni nonsense


I pazienti affetti da distrofia muscolare di Duchenne presentano un deficit della normale distrofina, una proteina che si trova nei muscoli. Poiché questa proteina contribuisce a proteggerli dai danni durante la contrazione e il rilassamento, nei pazienti con distrofia muscolare di Duchenne i muscoli subiscono lesioni e nel tempo perdono le proprie funzioni.

La distrofia muscolare di Duchenne può essere causata da una serie di anomalie genetiche. Translarna trova impiego nei pazienti la cui malattia è dovuta alla presenza di taluni difetti ( detti mutazioni nonsense ) nel gene della distrofina, che bloccano prematuramente la produzione della forma normale di tale proteina, dando origine a una forma più corta di distrofina, che non è in grado di funzionare in modo adeguato.
Translarna, il cui principio attivo è Ataluren, agisce in questi pazienti consentendo all’apparato delle cellule che produce le proteine di ovviare al difetto in modo che le cellule riescano a produrre una distrofina funzionale.

Translarna è stato dapprima esaminato nell’ambito di uno studio principale condotto su 174 pazienti con distrofia muscolare di Duchenne in grado di camminare, nei quali due dosi del medicinale ( 40 mg/kg giornalieri e 80 mg/kg giornalieri ) sono state confrontate con placebo.
La misura principale dell’efficacia era la variazione della distanza che i pazienti riuscivano a percorrere camminando per sei minuti dopo 48 settimane di trattamento.

Benché da una prima analisi dei risultati di tutti i dati raccolti dallo studio non fossero emerse differenze significative nelle distanze percorse dai pazienti trattati con Translarna e dai soggetti che avevano assunto un placebo, ulteriori analisi hanno evidenziato che la capacità di camminare si riduceva meno nel gruppo trattato giornalmente con 40 mg/kg di Translarna rispetto al gruppo del placebo: dopo 48 settimane di trattamento, i pazienti che assumevano 40 mg/kg al giorno di Translarna erano in grado di camminare in media 31.7 metri in più rispetto a quelli che assumevano placebo.
Un effetto più marcato è stato osservato in un sottogruppo di pazienti la cui capacità di camminare stava peggiorando: quelli che assumevano 40 mg/kg al giorno di Translarna erano in grado di camminare in media 49.9 metri più di quelli che assumevano placebo.
L’effetto benefico della dose più bassa è stato corroborato anche da miglioramenti di altri parametri dell’efficacia, tra cui quelli direttamente legati alle attività quotidiane dei pazienti.
Non sono invece stati osservati miglioramenti con la dose più alta ( 80 mg/kg/die ).

Un ulteriore studio condotto su 230 pazienti la cui capacità di camminare stava peggiorando è stato approvato e portato a termine, ma ha dato risultati che sono stati considerati non-conclusivi.
Tuttavia, i relativi dati hanno evidenziato che Translarna aveva un effetto positivo su diversi criteri di misurazione, quali il tempo impiegato per percorrere 10 metri al passo o di corsa e per salire o scendere quattro gradini nonché il tempo intercorso fino alla perdita della capacità di camminare.
In entrambi gli studi, i benefici di Translarna apparivano più evidenti nei pazienti con un peggioramento moderato della malattia.

Gli effetti indesiderati più comuni di Translarna ( che possono riguardare più di 5 persone su 100 ) sono: vomito, diarrea, nausea, mal di testa, mal di stomaco e flatulenza. Solitamente tali effetti si manifestano con gravità lieve o moderata.

Translarna non deve essere usato in concomitanza con taluni antibiotici noti come aminoglicosidi, se somministrati per via endovenosa.

Il Comitato per i medicinali per uso umano ( CHMP ) dell’European Medicine Agency ( EMA ) ha deciso che i benefici di Translarna sono superiori ai rischi.
Nonostante l’esigenza di ulteriori dati, il CHMP ha rilevato come vi siano elementi a riprova del fatto che Translarna rallenta la progressione della malattia e che il suo profilo di sicurezza non desta importanti preoccupazioni.
Il Comitato ha altresì riconosciuto la gravità della distrofia muscolare di Duchenne e il fatto che le esigenze mediche dei pazienti con tale affezione non sono soddisfatte. ( Xagena2017 )

Fonte: EMA, 2017

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